.:: Piero Liatti: dalla piccola Fiat Uno alla Subaru WRC ::.

Nasce il 7 Maggio 1962 a Biella, località nella quale da tempi remoti si respira aria di motori.
È un pilota veloce e concreto, con ottime doti di collaudatore ed una grandissima affidabilità: nella sua carriera i ritiri dovuti ad errori suoi sono veramente pochi e non ce ne vogliano i vari SCHWARZ, McRAE & C.
Il primo approccio alle corse avviene in pista, Monza 1981, nella Coppa Renault.
Dopo aver ottenuto qualche lusinghiero risultato decide di cambiare specialità e passare ai rally perchè, come lui stesso sostiene: - Le doti di pilota sono maggiormente evidenziate, mentre in pista, se non si possiede un'auto veloce, non si può emergere.
Così in occasione del Rally della Lana 1985, gara di casa, debutta con una Fiat Uno a noleggio ed un copilota esordiente, giungendo 2° nel Trofeo alle spalle del ben più quotato ALEX FIORIO con la vettura ufficiale del JOLLY CLUB TOTIP, dimostrando subito di avere un "gran piede".
Il 1986 è l'anno della consacrazione: con una Fiat Uno Trofeo privata si permette il lusso di vincere il Campionato, mettendosi alle spalle due squadroni come QUATTRO ROMBI e JOLLY TOTIP, sempre senza commettere errori, perché sbagliare poteva significare terminare prematuramente la stagione.
Prontamente arriva la chiamata della GRIFONE che gli mette a disposizione, per l'anno successivo, una fiammante LANCIA 037 per correre, dapprima con RICCARDI e poi con IMERITO, il purtroppo svalutato Campionato Italiano di Gr.B nell'ultimo anno in cui queste formidabili vetture hanno potuto gareggiare. Benchè all'esordio su vetture tanto potenti, si adatta subito alla berlina di casa Lancia giungendo 3° assoluto alla prima gara di calendario, il Rally 1000 Miglia, dietro ai ben più esperti CUNICO e RAYNERI. La stagione prosegue con il Costa Smeralda, che lo vede protagonista di un'uscita di strada, e con il Rally di Limone Piemonte dove giunge 2° assoluto cominciando la rimonta in Campionato sul favorito RAYNERI su Lancia 037 del JOLLY CLUB TOTIP. Al Rally della Lanterna arriva la prima vittoria assoluta in carriera seguita a poca distanza da un altro 1° posto al Rally del Salento, conquistando così momentaneamente la leadership in Campionato. Al Rally della Lana, poi, è costretto al ritiro per un principio di incendio sulla vettura dovuto all'afflosciamento di un pneumatico, perdendo così punti preziosi a favore del suo rivale. Il duello prosegue al Piancavallo, dove giunge 2°, ma successivamente arrivano due vittorie assolute: al Rally di Pescara e al Rally di Messina.
Il Campionato si decide così in Valle d'Aosta, ultima gara in calendario: purtroppo nelle prime battute di gara rompe il filo dell'acceleratore, pagando poi 4 minuti per sostituirlo e ritrovandosi costretto a risalire dalle zone basse della classifica; la rimonta lo porta al 2° posto finale e quindi deve lasciare a RAYNERI sia la gara che il Campionato Italiano.
Benchè il titolo sia sfumato, dimostra comunque di saper passare da auto poco potenti a bolidi a trazione posteriore come la Lancia 037 adattandosi perfettamente allo stile di guida "tuttodietro" della berlina Torinese senza grandi problemi, inducendo LUIGI e FABRIZIO TABATON a rinnovargli la fiducia anche per gli anni a venire.
Si chiude in quest'anno un'era dei rally: la FIA infatti aveva già decretato l'abolizione dei Gruppi B alla fine del 1986, lasciando per l'anno 1987 ancora la possibilità di gareggiare solo alle vetture meno potenti come la LANCIA 037, l'AUDI QUATTRO, la OPEL MANTA 400, la PORSCHE 911. Dagli anni a seguire le corse saranno ad appannaggio delle meno performanti ma più sicure vetture di Gruppo A.
Nel 1988 LIATTI disputa il Campionato Europeo di Gr.N a bordo di una Lancia Delta Integrale; a fine anno risulta vincitore del titolo riservato alle vetture di produzione sbaragliando la concorrenza. Così nel '89 sale su una più performante Delta Integrale Gr.A sempre della scuderia Genovese, con il compito di fare da guardaspalle al compagno di colori YVES LOUBET nella conquista del Campionato Europeo Assoluto; oltre a maturare esperienza si toglie anche soddisfazioni a livello di classifica assoluta, tanto da diventare per l'anno seguente il pilota di punta della GRIFONE.
Nel 1990 infatti mira al Campionato Italiano Rally, da diversi anni di proprietà del quotatissimo DARIO CERRATO; la stagione comincia alla grande con le vittorie assolute del 1000 Miglia, Targa Florio e Salento, ma da metà Campionato la sua scuderia comincia a commettere una serie di errori tecnico-tattici che, nonostante un'ulteriore vittoria a Messina, fanno sfumare il Titolo Tricolore a vantaggio del rivale del JOLLY CLUB. In quell'anno a LIATTI va però il merito di aver sviluppato la frizione elettronica della VALEO, da adottare successivamente sulle vetture ufficiali del MARTINI RACING: purtroppo il ritiro dalle corse della Lancia a fine 1992 non ne ha permesso l'utilizzo nel mondiale.
Nel 1991, deluso dagli avvenimenti dell'anno precedente, LIATTI decide di cambiare casacca, andando così a correre il Campionato Europeo con la Delta 16V dell'A.R.T. dei fratelli ALESSANDRINI; nonostante i gravi problemi alle acerbe gomme DUNLOP, vince il Rally Zlatni Piassatzi in Bulgaria, il Rally di Polonia, il Deutschland Rally, l'Elpa Rally e, piazzandosi in altre 4 gare, riesce a conquistare lo Scettro Europeo in coppia con TEDESCHINI.
Il 1992 è un anno di transizione dove il forte pilota non mira ad un obiettivo preciso; infatti, sempre con la Delta dell'A.R.T. ma questa volta in versione HF Integrale, vince il Rally Corte Ingles nell'Europeo e debutta nel Mondiale con un 8° posto al Tour de Corse, un eccellente 2° in Nuova Zelanda alle spalle dell'Iridato CARLOS SAINZ ed un 8° al Sanremo.
Nel '93 il ritiro ufficiale della Lancia spiazza i Team satellite come GRIFONE, JOLLY e A.R.T. che si vedono costretti a cambiare modello di vettura per gareggiare, così gli ALESSANDRINI fanno debuttare LIATTI nel Campionato Italiano con la Subaru Legacy 4WD ex PRODRIVE, sviluppando la vettura per l'anno successivo; ciononostante il pilota riesce a togliersi diverse soddisfazioni, soprattutto a Sanremo dove vince numerose P.S. giungendo 4° assoluto.
Nel 1994 si rituffa nel C.I.R. con l'intento di vincere il titolo ma, dopo la bella vittoria al Costa Smeralda, giunge solo 3° assoluto a fine Campionato sulla poco performante Subaru Impreza dell'A.R.T., svolgendo però numerosi test per la PRODRIVE di DAVID RICHARDS che, per il 1995, gli mette a disposizione una Impreza WRX ufficiale per disputare 3 gare iridate e l'intero Campionato Italiano. Nel Mondiale conclude 8° a Montecarlo, 6° in Corsica e 3° al Catalunya, facendo da scudiero agli ufficiali SAINZ e McRAE, mentre nell'Italiano vince Targa Florio, Messina e Sanremo, in quell'anno valido solo per il Mondiale Marche, perdendo però il titolo a favore di FRANCO CUNICO nell'ultima gara di Piancavallo per la rottura delle colonnette nel mozzo portaruota.
Diventa pilota ufficiale SUBARU a tutti gli effetti nel 1996 quando, con FERFOGLIA prima e FABRIZIA PONS successivamente, disputa l'intero campionato mondiale con ottimi risultati tra cui ricordiamo il 2° assoluto in Indonesia e al Catalunya, perso per soli 7 secondi.
Nel 1997 si ha una nuova svolta nel panorama mondiale: cominciano a correre le odierne World Rally Car. LIATTI sa interpretare al meglio questo tipo di vettura, così all'esordio sulla Impreza WRC va a cogliere la vittoria più prestigiosa della sua carriera al Rally di Monte Carlo. Nello stesso anno disputa nuovamente il campionato mondiale giungendo infine 5° assoluto, cogliendo il 2° posto in Catalunya, anche questa volta a soli 7 secondi dal vincitore MAKINEN, e vincendo "virtualmente" il Sanremo: nonostante la 1° posizione a fine gara, infatti, viene costretto da precisi ordini di scuderia a cedere la vittoria al compagno McRAE che può ancora ambire al Mondiale Piloti.
Il gesto gli frutta il rinnovo del contratto da parte della PRODRIVE per il '98; tuttavia le cose non girano più per il verso giusto: la vettura non è più così performante e i rapporti col Team si incrinano, inducendolo a fine anno a cambiare casacca. Così nel 1999, sempre con la PONS, corre il mondiale a bordo della Seat Cordoba WRC; purtroppo la vettura non è azzeccata e, nonostante lo sviluppo, i risultati non arrivano tanto che l'anno successivo si ritrova appiedato.
Nel 2000 corre e vince il Rally della Lana e il Rally di Madeira da privato, con l'Impreza WRC della PROCAR: i successi gli valgono la chiamata della Ford Motorsport per disputare le gare finali del Mondiale a bordo della Focus WRC. Rientrato nel giro iridato si accasa per il 2001 con la Hyundai, correndo diverse gare con la nuova Accent WRC; nonostante un ottimo motore la vettura non è molto competitiva ed il rapporto con la casa coreana termina a fine stagione lasciandolo nuovamente senza un programma valido per il futuro.
PIERO LIATTI, pilota serio e per certi versi sfortunato, che ha sicuramente raccolto meno di quanto ha seminato pur dimostrando sempre di essere veloce ed affidabile.
Oggi non corre più ma il suo talento e la sua classe innata lo collocano tra i piloti italiani più forti di tutti i tempi. Dalla piccola FIAT UNO, fino alle super tecnologiche WRC passando attraverso LANCIA 037, DELTA INTEGRALE e SUBARU IMPREZA, tutte vetture di prestigio, sicuramente impegnative ma trasformate in giocattoli nelle mani esperte del biellese. La nostra speranza è che la carriera di LIATTI possa ancora continuare nel tempo, magari su quelle strade del Campionato Italiano che lo hanno reso protagonista agli esordi e sulle quali, noi crediamo, sia in grado di regalarci ancora infinite emozioni.


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